Per il male dell’Italia

Mentre Prodi si appella, agitando il ditino moralizzatore, alla responsabilità collettiva (tranne la sua, ovviamente) accusando velatamente le regioni controrivoluzionarie, e Bassolino scarica le colpe su Vescovi e ecofondamentalisti, vale la pena di dare un’occhiata a cosa proponevano quasi due anni fa i programi elettorali della Casa della Libertà e dell’Unione in materia di munnezza.  Nel primo, assai più stringato, al PUNTO N. 8: RICERCA ED ENERGIA si può leggere:

1. Libera trasformabilità delle Università in Fondazioni, in modo da aprire le università italiane ai contributi della società civile, al mercato, all’estero.
2. Incremento degli investimenti pubblici in ricerca pubblica e privata.
3. Importazione tale e quale dalla Francia in Italia dei “fondi di fondi” per finanziare gli investimenti in ricerca.
4. Raddoppio della detassazione degli utili se reinvestiti in ricerca ed innovazione tecnologica.
5. Realizzazione dei rigassificatori già autorizzati (Nord, Centro, Sud) per ridurre la nostra dipendenza dall’estero.
6. Realizzazione di termovalorizzatori eliminando lo scandalo della spedizione all’estero dei rifiuti solidi urbani (applicando il principio di responsabilità nazionale e locale: tanto si produce, tanto si deve smaltire).
7. Incentivi alla diversificazione, alla cogenerazione, all’uso efficiente di energia, alle fonti rinnovabili (vere, non assimilate), dal solare al geotermico, dall’eolico alle biomasse, ai rifiuti urbani, per ridurre i costi dell’energia per le famiglie e per le imprese.
8. Diversificazione del funzionamento degli impianti elettrici ad olio combustibile attraverso il ricorso al carbone pulito.
9. Partecipazione ai progetti europei di sviluppo del nucleare di ultima generazione.

Nell’interminabile tomo PER IL BENE DELL’ITALIA, le quasi 300 tautologiche pagine che compongono il programma dell’Unione, si può ancora leggere alle pagine 149-150, prima di eventuali e provvidenziali manomissioni:

In questo quadro, noi crediamo nella necessità di:
garantire il principio di prossimità e responsabilità territoriale nella gestione dei rifiuti solidi urbani, attribuendo priorità alla prevenzione, al riuso ed al riciclo dei materiali;
– affermare il principio di responsabilità dei produttori e dei consumatori nella riduzione dei rifiuti e nella loro gestione sostenibile (riuso, riduzione degli imballaggi, diffusione dei beni alla spina, forme di deposito cauzionale, etc.); in particolare, promuovere la riduzione della produzione dei rifiuti attraverso innovazioni di processo e politiche integrate di prodotto;
– promuovere la partecipazione dei cittadini e del sistema delle autonomie locali alle politiche per la gestione dei rifiuti, anche al fine di superare le gestioni commissariali d’emergenza;
– assicurare con incisivo indirizzo pubblico ed adeguati controlli la legalità, l’economicità, l’efficacia delle gestioni, con un elevato livello di tutela della salute e dell’ambiente;
– dare impulso alla bonifica dei siti contaminati applicando il principio – ormai assorbito dal diritto comunitario – del “chi inquina paga”;
– per i rifiuti urbani, applicare la tariffa puntuale assicurando per i materiali conferiti in maniera differenziata una tariffa premiale inferiore e promuovere le buone pratiche e le migliori esperienze realizzate quali sistema di raccolta domiciliare, la raccolta della frazione organica, la realizzazione delle isole ecologiche; estendere le tipologie dei materiali da raccogliere in maniera differenziata come ad esempio quelli elettronici;
– per i rifiuti speciali, promuovere la separazione dei materiali risultanti da attività di costruzione e di demolizione evitando la miscelazione dei rifiuti pericolosi con altri, e sostenere il mercato dei beni realizzati con materie riciclate (campagne informative, acquisti verdi delle pubbliche amministrazioni, etc.).

Come si vede, il programma del Governo della Serietà contemplava una clausola segreta, implicita: Non pronunciare il nome dell’inceneritore invano, e nemmeno quello del termovalorizzatore. Queste cose si possono fare, ma non si possono dire. Così, con la solita doppia morale, la sinistra coltiva con le legioni della sua propaganda l’ecofondamentalismo, impedendo anche in questo campo la modernizzazione del nostro paese, mentre dov’essa regna incontrastata, grazie ad un sistema di potere capillare che non ha paragoni in nessun’altra contrada dell’Occidente, fa quello che vuole, nonostante i mugugni dei sudditi. Questo spiega perché l’Emilia Romagna e la Toscana sono le regioni che presentano, percentualmente in rapporto alla popolazione, il maggior numero di inceneritori, pardon, termovalorizzatori d’Italia. Il Veneto ne ha meno della metà, e c’è da chiedersi come mai la rachitica sinistra a nord del Po riesca, quando in ballo c’è il progetto di un inceneritore, a coinvolgere la popolazione e a tessere alleanze politiche tali da far naufragare ogni iniziativa in tal senso. Termovalorizzatori eco-bio-compatibili, evidentemente, quelli che si costruiscono a sud del grande fiume, che fanno bene ai cittadini, alle cooperative e alle municipalizzate: un esempio dell’efficientismo bersanistyle che, sono pronto a scommettere, trova sostenitori anche fra certi liberali che professano l’ideologia della concretezza, dimentichi che i deficit di democrazia scavano debiti altrettanto pericolosi di quelli che si contano in Euro.

22 thoughts on “Per il male dell’Italia

  1. . Realizzazione di termovalorizzatori eliminando lo scandalo della spedizione all’estero dei rifiuti solidi urbani (applicando il principio di responsabilità nazionale e locale: tanto si produce, tanto si deve smaltire).

    ne avesse fatto uno in cinque anni… 🙂

  2. @ Zagazig
    Mi verrebbe da dire: certo che voi “meridionali”, quanto più parlate e scrivete, e tanto meno si capisce. Mai un bel ragionamento da bifolchi ragionevoli, tipo 1 + 1 = 2. Alla fine sono sempre i soliti “cittadini” ad essere vittime di questo o quel complotto, di questo o quel malaffare. Non va bene che Berlusca, su domanda di Bassolino, prolunghi l’emergenza rifiuti in Campania (chissà cosa sarebbe successo se non l’avesse fatto! Anche quello sarebbe diventato un “complotto”?); al punto 6 [della pagine web da te indicata] si fa intendere che a Legambiente non vanno bene gli inceneritori quando è invece ovvio che solo dove c’è un alto grado di raccolta differenziata se ne possono fare pochi; a Legambiente non va bene il Commissario di Governo ma vuole che il pallino ri-passi nelle mani delle Amministrazioni locali; e vabbè, evidentemente sono state ripulite dall’influenza della malavita organizzata; alla fine tanti indici puntati e tante domande, anche da parte di Legambiente, con un premio sberleffo finale che sa tanto “anche” di autogiustificazione. Come a dire: noi siamo i bravi e i cittadini sono le vittime. Ma Legambiente cosa propone?
    Non è invece proprio l’ambiguità opportunistica della sinistra anche in questa materia dei rifiuti – che io ho denunciato nel post, e che in Italia si limita a provocare problemi e tensioni – ad aver dato la mazzata finale ad una situazione già degradata come quella campana?

  3. zamax, sono d’accordo sull'”ambiguità opportunistica” della sinistra. Infatti riescono a scrivere per ben due volte in quelle pagine del programma la parola “responsabilità”, ma nello stesso tempo omettono appunto “inceneritori” per non dare un volto fisico, riconoscibile, a questa responsabilità. Cioè: “Bassolì, l’hai fatto fare l’inceneritore o no l’hai fatto fare? No? E allora Bassolì, tu si ‘nu strunz!” Invece niente, parole parole parole…
    Ovviamente allo scopo di tenere dentro i Verdi e tutto l’ecologiame italico, le coscienze nobili, le sensibilità di sto c***o !

  4. Illustre,
    è stato il Cavaliere a dare excusatio non petita nella sua ultima intervista “Io ho fatto qualcosa in più di Bassolino”. Quel qualcosa ‘in più’ rimane un enigma visto che ha fatto quello che hanno fatto tutti gli altri. E con lo stesso risultato.
    Dum excusare credis, accusas.
    🙂
    Questo cancella le responsabilità politiche di chi governa la Regione Campania da più di dieci anni? No, affatto. Ma non rende migliore il centrodestra che ha avuto poche possibilità per incidere una svolta al Sud e quando le ha avute le ha sprecate anche peggio. Quel che manca sono le dimissioni di Bassolino e Jervolino ed il fatto che tardino a venire indica che per la concretezza c’è da attendere.

    Più in generale, cerca di capirmi Zamaz io da comunista mistico meridonale ‘combatto’ su più fronti…bifolcamente e con la bifocale..vicino al popolo rozzo e ignorante..(ed ogni tanto devo ripassarmi le tabelline)
    🙂
    I termini che hai usato mi hanno fatto pensare al protagonista di “Ho sposato un comunista” di Philip Roth…

  5. @ Zagazig
    Mi consenta,
    secondo me Berlusconi sarebbe perfetto come “governatore” della Campania. Testa meneghina e anima napoletana. Il fatto è che il popolo napoletano vuole essere troppo intelligente. Se si accontentasse della dialettica embrionale dei lumbard – io Tarzan, tu Jane – farebbe passi da gigante, creda a me. Così di giorno vive l’incubo della munnezza e di notte sogna:

    P.S. Mai letto un libro di Philip Roth, l’americano; molti di Joseph Roth, l’austro-ungarico.

    @ Vincenzillo
    Questi sono i frutti del ma-anchismo dialettico.

  6. Insomma meglio Berlusconi e la Carfagna che Gentilini e la Toniolo!!!
    🙂

    ” Il fatto è che il popolo napoletano vuole essere troppo intelligente. Se si accontentasse della dialettica embrionale dei lumbard – io Tarzan, tu Jane – farebbe passi da gigante, creda a me. Così di giorno vive l’incubo della munnezza e di notte sogna”

    ..questa frase sembra un dipinto

  7. Quest’oggi noto che hai nuovamente sfidato il dottore entro le mura del suo ambulatorio retorico…ma non servirà: il nostro gode nel giocare al filosofo-re ravvedutosi. Tu te la se cavata con due parole; a suo tempo al sottoscritto toccò un pippone che non ti dico – poi cancellato.
    Su alcune mistificazioni delle sue non bisognerebbe sorvolare (ad esempio sull’esegesi di Babele, che grida vendetta davanti a tutti i biblisti martiniani di questo mondo), ma la pigrizia altrui è la migliore alleata degli esaltati. Quelli veri.

  8. @ Ismael
    Ma io sono uno scorretto furbetto della blogosfera: mi esibisco per la sua vasta platea, mica per lui.

  9. Ciaooo,stò cercando di sviluppare un blog giornale in cui gli articoli sono scritti dai blogger WordPress (o al limite se non hai tempo posso scriverti io un’articolo prendendolo dal tuo blog e rimandandolo al tuo blog…).
    Il blog giornale nasce con l’intento di dare maggior visibilità al tuo blog e alla gente che cerca in rete la possibilità di trovare articoli di maggiore qualità in un’unico posto (visti i migliaia di blog che nascono ogni giorno…).
    Se ti và uno scambio link col blog giornale contattami pure.
    ti ringrazio anticipatamente e a presto
    http://www.giornale.fm

  10. ecco… certo che ci vuole ua grande pazienza a leggere 300 pagine di nulla…
    pazienza peraltrio ripagata a posteriori, quando uno ha tutti i riferimenti per dimostrare scientificamente l’improponibilità degli autori…
    complimenti 🙂

  11. @ Vincenzillo
    Son qua, son qua. Tempo ne ho poco, purtroppo, ma avrei in compenso la penna facile, a dire il vero. Solo che non sono come coloro che una ne pensano e cento ne scrivono. Mi disgusta anche ripetermi. Qualcosa mi trattiene. Penso troppo e non scrivo niente. E sì che avrei idee chiarissime. L’inattività è spesso figlia di un profondo senso della vanità delle cose – di molte cose, non della vita – ma non è tempo buttato via, anzi. Ho deciso fin dall’inizio di non scrivere “per forza”. E non ho nessun programma. Fin qui il filosofo.

    Il blogger invece ha un problema pratico. I suoi post li ha già in testa, ma sono di tale vasta e megalomane portata da spaventare l’amanuense ancor prima d’incominciare. Devo trovare un modus operandi.

    Comunque a breve il mondo intero in trepida attesa potrà leggere la mia lenzuolata sull’attuale fase poltiica.

  12. sono di san marzano sul sarno piccolo centro del salernitano dove per circa venti anni la politica sta risucchiando le nostre radici sia culturali che di qualita’ della vita,nonostante tutti i cittadini sono al corrente che le funzioni del comune sono inefficienti,ma le responsabilita’ sono di tutti noi in quanto non siamo capaci di voltare pagina ed affrontare le situazioni poiche’ non siamo aiutati dalle forze statali presenti nel territorio anzi in molti casi siamo ostacolati nel nostro quotidiano,spero solo che le coscienze di queste persone vengano invase da un’energia di vita pulita.per quanto riguarda la spazzatura di napoli sono convinto che le responsabilita’ siano molto gravi da parte di bassolino e di tutti quelli che si sono succeduti negli ultimi trenta anni, inoltre tutti noi siamo responsabilti,famiglia,societa’,scuola,istituzioni,per quello creato negli ultimi 30 anni abbiamo creato per i nostri figli cioe’ un mondo senza degli ideali e senza dei vaoli veri.

  13. @ ciancia
    Sono lusingato che un cittadino di un paesino alle pendici del Vesuvio, chissà come capitato da queste parti, scriva al blog di uno sconosciuto signore del profondissimo nord, per di più della famigerata Marca Trevigiana.
    Io quassù dove le cose “funzionano”, più o meno, non vedo né “grandi ideali” né “grandi valori”. Non sarebbe il caso di cominciare dalle piccole cose? Che quando riescono poco a poco rinfrancano e aumentano la stima di se stessi? E che col tempo diventano indispensabili al funzionamento di una comunità fino a tramutarsi in veri e propri “costumi”?
    Giudicare è difficle, da lontano. Quindi questa non è una lezione. Tuttavia, quand’anche i cittadini del suo paese e di quelli limitrofi fossero in parte vittime di questa situazione, è giocoforza che tocchi a loro muoversi. Il “senso dello Stato” nasce da qui, non nella speranza nel tocco magico delle mitiche “istituzioni”. Un sentimento questo, mi creda, che se regna nel meridione, non manca certo anche nel resto del paese.

  14. Nella nostra politica e nel sistema in genere c’è troppa ambiquità, per capire ben i proplemi dell’Italia basta dare un occhiato oltre confine e ci accorgiamo che la Svizzera che non è un Paese aderente alla CE ha un piano di rifiuti che è in linea con quella dell’Unione Europea infatti in tutte le nazioni europee che non aderiscono alla comunità europea emanano legislazioni che stipettano i principi dell’unione questo è davuto al fatto di facilitare i rapporti con i confinanti dell’unione invece l’Italia che è un Paese membro dell’unione spesse volte disattente questo principio trovandosi poi in grave difficoltà come nel caso dei rifiuti insomma chi è più bravo di me mi spieghi come mai c’è questa contraddizione,

  15. Vero. Solo nell’ATO (ambito territoriale omogeneo) delle province di Firenze, Prato e Pistoia è previsto che a regime saranno in funzione 5 inceneritori, cioè il 10% di tutti gli inceneritori attivi in Italia. Uno dei nuovi inceneritori verrà costruito in uno dei posti più belli del Chianti.
    Scusate, sono stato consulente esperto di gestione dei rifiuti per 15 anni e vi posso dire che solo da noi si usa il termine termovalorizzatori, nel resto del mondo vengono tranquillamente chiamati “incinerators”. Ipocrisia italica!

  16. E io invece non sono esperto per niente. Ma ho capito da un pezzo come funzionino le cose in Italia. E allora, incuriosito, mi sono informato.

    Intanto – non c’entra niente col trattamento dei rifiuti, ma per sottolineare il clima di menzogna che si vive in Italia su molte questioni scottanti – una COOP ha vinto l’appalto per l’ampliamento della caserma Dal Molin, quella degli amerikani, a Vicenza. Chi ne ha sentito parlare nei media?

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